“Una società che non si rinnova è destina ad avere problemi, ma l’esperienza resta un valore”. Roberto Meneguzzo, fondatore e consigliere di PFH, racconta una delle chiavi del successo del Gruppo, il suo team: “È formato da diverse generazioni con esperienze professionali complementari, in grado di cogliere il cambiamento, ma dotato anche di una memoria storica”.
Roberto Ruozi, Rettore dell’ università Luigi Bocconi dal 1995 al 2000, è Presidente della holding dal 1999. Giorgio Drago ne è Amministratore Delegato dall’ottobre del 1998. “Quando lo conobbi – ricorda Meneguzzo – eravamo su parti opposte del tavolo, durante una dura trattativa per la vendita di Palladio Leasing a Mediobanca”.
Oggi il team si è allargato, con una prima linea di manager 35enni e 40enni che affiancano i più anziani. “Una volta – afferma il fondatore di PFH – un presidente di AXA Private Equity mi disse che gli investitori sono, in fondo, molto tradizionalisti. Avere manager con un lungo passato e con lo stesso incarico da vent’anni, come in Palladio, è visto in modo positivo da molti interlocutori. Dà tranquillità”. Allo stesso tempo, però, la trasformazione del mercato e delle tecnologie obbliga al cambiamento. “Oggi più che mai servono nuove leve, che siano in grado non solo di capire ma anche di intercettare ciò che piace al mercato”, conferma Meneguzzo. “Tra le società che coinvolgono i più giovani e quelle che non lo fanno c’è la stessa differenza che si nota tra le coppie che hanno figli piccoli e quelle che non ne hanno. Le prime tengono il passo dell’evoluzione tecnologica; le seconde, spesso, si fermano”.
I giovani sono quindi una risorsa. Proprio come l’esperienza. “Si è visto nella crisi del 2007-2014”, spiega il consigliere di PFH. “Gli operatori finanziari che avevano iniziato a lavorare nel nuovo millennio non erano abituati al ribasso e, in molti casi, non sono stati capaci di gestirlo. L’esperienza ci consente invece di essere disciplinati e di non seguire le mode”.